Ritorno a Kyoto

In seguito ad un periodo traumatico della sua vita, Robert Weis torna in Giappone, il paese dei suoi sogni, per guarire l’anima: percorrendo a piedi il suggestivo sentiero di pellegrinaggio del Kumano Kodo, approda finalmente a Kyoto, l’antica capitale del Paese, fulcro del Giappone storico e spirituale. Seguendo le orme di scrittori e poeti famosi, riscopre la città e la vita stessa, senza penetrarne del tutto il mistero.


 

13 di 150 copie
Prezzo: 13,00 (Iva Inclusa)

Disponibile

Dettaglio

Obiettivo Campagna

50 Copie

Termine Campagna

31 Dicembre 2024

Consegna Prevista

Febbraio 2025

Info Autore

Robert Weis

Robert Weis

Robert Weis (Lussemburgo, 1980) è paleontologo e scrittore. Come editore ha curato per la casa editrice Michikusa Publishing raccolte di poesia di Tiziano Fratus e Davide S. Sapienza. Come curatore ha ideato la mostra “Spirit of Shizen. The nature of Japan through 72 seasons” per il Museo nazionale di storia naturale del Lussemburgo (2022).
Fra le sue opere, pubblicate in più lingue (francese e l’inglese), il diario geopoetico “Rocklines. A geopoetic journey across Minett Unesco Biosphere” (2022, Edizioni PHI), il volume di poesie “Rêves d’un mangeur de kakis”(2023, Michikusa Publishing), e il racconto di viaggio “Retour à Kyoto” (Editions Transboréal, 2023).

Sinossi

Questo non è il primo viaggio di Robert Weis a Kyoto. È attraversando l’antica via di pellegrinaggio del Kumano Kodô nelle montagne nebbiose della penisola di Kii, che intende riavvicinarsi alla città. Un’opportunità per lui di sperimentare l’attrazione e il mistero della città più affascinante del Giappone.

Sensibile alla natura, consapevole dello shintoismo e del buddismo, il viaggiatore osserva la città con uno sguardo penetrante. Kyôto, con i suoi 90 giardini, i suoi 140 musei e gallerie, i suoi 177 festival e 471 templi e santuari, è il centro del Giappone spirituale. Dalla cima dell’emblematico monte Daimonji al luccicante Padiglione d’Oro, dalle rive del fiume Kamogawa, l’arteria della città, al complesso di templi di Daitoku-ji, riecheggiano le voci di tutti coloro che, poeti, scrittori, viaggiatori, da Matsuo Bashô a Nicolas Bouvier, sono stati trasformati dall’esperienza dell’antica capitale imperiale. Una trasformazione personale, quella dell’autore, che trova una singolare via d’uscita dalla contraposizione fra Oriente e Occidente, mente e corpo, nomadismo e radicamento, con la città di Kyoto sempre sullo sfondo, potente metafora di un ritorno a se stesso.

Anteprima

PROLOGO

Il tempo si è fermato alla stazione di Wachi, dove io e la mia compagna stiamo aspettando di incontrare il nostro oste, il signor Yamada. Osservo i piccoli movimenti di una rondine che costruisce pazientemente il suo nido sotto il tetto del negozio di alimentari dove beviamo un caffè. Delizioso. I miei pensieri vagano mentre seguo l’andirivieni di questa piccola creatura viaggiante e mi ricordo del perché sono qui in questo posto, in questo momento. Per me, per il quale la costa belga della mia infanzia era già una terra misteriosa ed esotica, i trent’anni sono stati la porta di accesso al mondo, a terre lontane, Marocco, India, Corea del Sud, Giappone. La vita è un viaggio appassionante, ed è stata proprio una passione, un’attrazione per l’estetica dei giardini giapponesi e la magia dei piccoli alberi – l’arte del bonsai – a farmi sognare il Giappone da adolescente, un Giappone ancorato alla sua natura ancestrale e alle sue stagioni immutabili, alle sue montagne ammantate di foreste nebbiose, ai suoi borghi rurali popolati da strani abitanti con cappelli di paglia e statuette con teste di monaco che salutavano il viaggiatore all’angolo di un giardino nascosto… Questo Giappone sognato era distante come un pianeta di una galassia lontana: Mi sembrava che, per arrivarci, fosse necessaria una sorta di iniziazione segreta, di cui non conoscevo i codici. Gli anni passavano, questo mestiere di vivere che non ci viene insegnato prendeva tutto il mio tempo: non rimaneva tempo per nient’altro. Varie letture mi hanno fatto intravedere un mondo diverso: l’arte di incastonare le pietre, l’estetica giapponese secondo Donald Richie, lo Zen di Dōgen e D. T. Suzuki, le poesie di Bashō, Chiyo-ni, Shiki, Santōka e Sōseki, tutte anime in viaggio che sono diventate fedeli compagne del mio curioso voler decifrare il mondo. Questo primo viaggio in Giappone era talmente atteso che mi ha colto di sorpresa quando si è avverato: non siamo mai pronti a vivere il nostro destino, bisogna semplicemente farsene una ragione.

Yamada-san arriva con un grande sorriso e ci accompagna nella valle di Miyama con la sua vecchia Toyota. Il sentiero che porta a casa sua è segnato da un gigantesco albero bulboso; secondo Yamada-san, la sua età è stimata a 1.000 anni! Mi è difficile riconoscere la specie esatta, ma sono affascinato dalla sua presenza quasi umana, come si può essere affascinati dalla presenza di una persona che emana esperienza, saggezza; gli alberi sono gli scrittori del tempo, registrano e osservano in silenzio, ed è questo silenzio di eternità che merita rispetto. In Giappone, elementi naturali notevoli come gli alberi secolari sono considerati come divinità: l’enorme tronco è avvolto da una corda, una shimenawa, a indicare la sua venerazione come espressione dello spirito della natura. Non a caso, nelle vicinanze si trova un santuario shintoista, accanto alla strada che porta a Suisen-An, la residenza dove alloggeremo per i prossimi due giorni. In Bäume, Hermann Hesse scriveva: “Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non desidera più essere un albero. Desidera essere nient’altro che ciò che è. Questa è casa. Questa è la felicità”.

La felicità risiede indubbiamente in questa casa, resa così accogliente dall’omotenashi, l’ospitalità tutta giapponese, del signor Yamada e di sua moglie, che fanno di tutto per farci sentire a nostro agio. L’ampio soggiorno è delimitato lateralmente da un finestrone con vista sulla vallata sottostante; un ikebana si trova su uno sgabello, con un giglio giapponese al centro della composizione. Nel prolungamento del soggiorno, uno spazio con stuoie tatami sul pavimento funge da camera da letto: può essere chiuso con porte scorrevoli per garantire una certa intimità durante la notte. Sul tavolo del soggiorno sono state preparate per noi due tazze di tè tostato e wagashi di castagne. I nostri padroni di casa si ritirano, lasciandoci immergere nell’oscurità del luogo, un’atmosfera che mi era familiare dalla lettura di Elogio dell’ombra di Tanizaki.

“Qual è il modo migliore di vivere? Questa domanda mi viene in mente pensando al vecchio albero e a Yamada-san, un sessantenne gentile e vigoroso. Sospetto che una possibile risposta si trovi qui, in questa valle remota nel nord della Prefettura di Kyoto, lontano dal trambusto della città. Yamada-san ha acquistato il terreno e la casa in cui vive con la moglie molti anni fa, e il paesaggio è cambiato con lui. Ci racconta che in passato non ha piantato solo risaie, ma anche ciliegi ornamentali lungo la strada, per poterli ammirare negli anni a venire. Questa premura per ciò che ci circonda è qualcosa che ho osservato spesso in Giappone: la pazienza del giardiniere che non pensa alla gratificazione immediata, ma pianta un seme e aspetta di riceverne i frutti – forse, un giorno. È questo il significato di invecchiare bene? Migliorare le cose poco a poco, anno dopo anno, abbracciando l’incertezza che accompagna ogni cambiamento?

All’ora di pranzo, Yamada-san ci invita ad accompagnarlo nel piccolo giardino dietro la locanda. Quando fischia, ci chiediamo cosa succederà. Passano pochi secondi e abbiamo la risposta: un falco appare dalle montagne e si tuffa verso di noi. Yamada-san lancia in aria un pezzo di pollo crudo e il falco, evidentemente abituato al rituale, lo prende al volo e scompare tra le verdi colline. Vivere in contatto con la natura, con la propria natura, è forse il segreto di quest’uomo dall’aspetto di saggio orientale?

Il mattino seguente, le montagne emergono dalla nebbia come isole misteriose che sorgono dalle onde. Mi-yama, la montagna magica. Mi alzo presto e mi siedo davanti alla grande vetrata a contemplare le nebbie che salgono a una velocità impercettibile. Questa vista meditativa risuona dentro di me: sento il richiamo di questo mondo che sembra così familiare, una familiarità incarnata da un albero millenario. E non desidero altro che rimanere in questo momento, che basta a se stesso, svuotare la mia esistenza per riempirla con il frutto di questo istante.

Web e Social







Come funziona

Leggi la sinossi e l’anteprima del libro, scopri qualche curiosità sull’autore e ordina in anteprima la tua copia.

La contribuzione minima è pari al prezzo di copertina più le spese di spedizione. Ma avrai anche la possibilità di ordinare più copie o scegliere tre le varie composizioni di libro e creazioni esclusive, caratterizzate dalle illustrazioni che andranno a rendere unico il libro stesso (le immagini riportare sono a titolo esemplificativo).

Per gli autori esordienti:

Se la prevendita raggiungerà l’obiettivo prefissato il libro e le eventuali creazioni ti verranno inviate nei tempi indicati.

Potrebbe, però, accadere che la prevendita non raggiunga l’obiettivo e in tal caso riceverai un rimborso completo della somma versata.